INTERNET CHIAMA
ITALIA 2011
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LA VISIONE DI AIIP
L’Associazione Italiana
Internet Provider (AIIP) opera da più di dieci anni per favorire un mercato competitivo
ed aperto, ispirato all’interoperabilità dei servizi e delle piattaforme.
Purtroppo le dinamiche
competitive nel settore delle telecomunicazioni spingono gli ex monopolisti a
sfruttare la proprietà della rete ed allo stesso tempo alcuni player “Over the
Top (OTT) a sfruttare l’effetto rete dei loro servizi per ottenere il controllo
del mercato. L’effetto pratico è quello di un ritorno strisciante ai vecchi
monopoli o addirittura la creazione di nuovi. Un genere di innovazione, quest’ultimo
che non giova ad una sana competizione.
Non a caso negli ultimi mesi
AIIP oltre a presidiare i consueti temi regolamentari legati ai servizi di
accesso sulla rete (in rame e fibra), dove vi è reale pericolo di passi
indietro nel cammino verso l’apertura del mercato, ha presidiato anche i temi legati all’interoperabilità dei
servizi “legacy” che dei servizi OTT, come ad esempio Skype.
L’avvento delle reti ottiche
di nuova generazione mette in evidenza che l’infrastruttura ed i servizi di
accesso restano la chiave di volta per lo sviluppo dell’ecosistema digitale. Anche
per questo l’orientamento al costo delle offerte all’ingrosso continua ad essere una misura necessaria per il
trasferimento dei benefici di prezzo e di innovazione agli utenti finali, proprio come già ha previsto
la Raccomandazione Europea sul tema.
Su questo fronte AIIP promuove
l’aggregazione di piccoli e medi operatori radicati sul territorio, pronti ad
investire in infrastrutture di rete per mantenere in vita un soddisfacente
livello di competitività. Lo scorso anno, con FOS si è costituito di un veicolo,
aperto anche a non associati ad AIIP, teso a promuovere la partecipare delle
nostre Aziende agli investimenti in rete di nuova generazione.
Quest’anno AIIP ha raccolto
sotto un’ala comune molti operatori riuniti intorno ad un progetto aperto di
reti wifi confederate.
L’obiettivo di garantire la banda
larga per tutti e passa attraverso l’adozione di modelli economici e tecnici di
risoluzione del divario digitale, salvaguardando la concorrenza e considerando l’intervento
pubblico come residuale.
Sotto altri profili l’Associazione
è parte attiva nel ricercare il giusto equilibrio tra tutela dei contenuti e
accesso agli stessi, così come oggi disciplina la normativa sul commercio
elettronico nella parte in cui detta i limiti della responsabilità dell’ISP.
IL DIBATTITO SUL DIRITTO D’AUTORE
L’Associazione Italiana
Internet Provider (“AIIP”) ha, tra i propri associati, imprese che forniscono
agli utenti finali, tra l’altro, accesso ad internet e offerte legali di contenuti
audiovisivi.
AIIP, tra i propri scopi
sociali, si propone diffondere anche “l’accesso al mercato di contenuti e
servizi fruibili tramite le reti di telecomunicazione, secondo criteri di obiettività,
trasparenza, non discriminazione e non distorsione della concorrenza;
Nel corso della consultazione
pubblica disposta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la
Delibera 668/10/CONS AIIP ha apprezzato il tentativo dell’Autorità di trovare
un punto di equilibrio tra la giusta tutela delle opere protette e le legittime
esigenze di chi chiede il libero accesso alla rete (inteso come diritto di manifestazione
del pensiero, di informazione, cronaca, etc.), il rispetto della riservatezza
dei dati personali degli utenti finali e quello della normativa comunitaria e
nazionale in materia di commercio elettronico.
Tuttavia AIIP è seriamente
preoccupata della deriva giurisprudenziale che confondendo il sequestro con la
censura, di fatto ritarda una corretta presa di coscienza del valore della
proprietà intellettuale. Il blocco selettivo dell’accesso teso ad impedire ad
un utente di raggiungere un sito attraverso una limitazione del suo diritto di
comunicare, è un atto di censura, non equivale a sequestrare un sito e lungi
dal sensibilizzare l’utente, semplicemente lo spinge a trovare le mille
alternative atte ad aggirarlo. E come se per disporre il fermo amministrativo
di un veicolo anziché applicare le ganasce si chiedesse ai gestori di filtrare
il flusso dei veicoli in ingresso sulle autostrade. Oltre ad essere una misura
di complessa attuazione può essere aggirata passando per una statale, una
provinciale, una comunale.
Per questo, in sede di
consultazione, AIIP ha richiesto che il testo chiarisse al di la di ogni
possibile distorsione interpretativa che il soggetto tenuto a dare attuazione
alla procedura di notice and take down delineata dall’Autorità che la rimozione dei contenuti oggetto di segnalazione è
il gestore del sito avente sede in Italia o all’estero e non il fornitori di
accesso. Cosi come del resto espressamente previsto dalla direttiva 2000/31 CE.
In ogni caso, la complessità
della materia trattata e la rilevanza degli interessi e diritti soggettivi
coinvolti, impongono di considerare la bozza di regolamento il primo passo di
un percorso che, in attesa di una riforma organica sulla diffusione delle opere
protette in internet, renda maggiormente accessibili dette opere agli utenti
della rete (ad es. attraverso la riduzione delle finestre di distribuzione)
promuovendone l’offerta legale. E’ sotto gli occhi di tutti come l’ampia
offerta legale attraverso siti di commercio elettronico e modelli di creazione
del valore alternativi alla vendita abbiano contribuito, nel settore musicale,
ad una drastica riduzione del problema della pirateria che oggi si concentra
soprattutto nel settore delle opere multimediali.
CONFEDERAZIONE DI RETI WIFI
L’iniziativa Italia in WIFI è promossa dalla AIIP con lo scopo di
promuovere e sviluppare l’uso di Internet wireless con tecnologia Wi-Fi nelle
aree pubbliche, come elemento qualificante dell’uso diffuso di Internet in
Italia.
Riteniamo possa essere un elemento qualificante della diffusione della
larga banda, un mezzo significativo per la riduzione del digital-divide
culturale rappresentando un incentivo all’uso di internet nelle aree aperte al
pubblico come le piazze, i centri storici, ma anche nei musei, nella aree
archeologiche, nei parchi, nelle spiagge, luoghi che sono un elemento così importate
della nostra storia e della nostra cultura.
Vogliamo creare una rete significativa di Hot-Spot Wi-Fi (migliaia), sia
nelle aree centrali delle grandi città ma anche nelle aree periferiche e
piccoli centri che spesso soffrono del digital divide infrastrutturale che
vogliamo contribuire a mitigare.
La rete Italia in WIFI non intende essere una alternativa o sostituzione
dell’accesso wired fisso né delle reti wireless 3G, ma un complemento, un
invito a usare internet più comodamente, un incentivo allo sviluppo di
applicazioni verticali, una valorizzazioni del territorio con gli annessi
vantaggi per la nostra economia come il turismo, soprattutto culturale.
L’accesso per gli utenti sarà gratuito ma limitato nel tempo e nei dati
trasferiti, gli utenti saranno registrati e autenticati come richiesto dalle
norme di legge e potranno essere anche gli utenti degli operatori che
aderiscono alla iniziativa.
L’ iniziativa non precederà direttamente alla realizzazione delle rete,
né possederà una propria rete fisica, ma provvederà a federare e gestire l’accesso
degli utenti in modo omogeneo come se fosse in pratica una rete unica
occupandosi del coordinamento organizzativo, tecnologico e della comunicazione.
AIIP lancia il progetto “Italia in Wi-Fi”
Si tratta di un progetto ambizioso per realizzare una rete Wi-Fi
nazionale, composta da migliaia di Hot-Spot in grado di erogare servizi di
accesso a internet e altri servizi a valore aggiunto mediante una federazione
di reti Wi-Fi esistenti.
Al progetto potranno partecipare sin dall' inizio tutti gli operatori associati
AIIP e, mediante specifici accordi, anche altri soggetti pubblici o privati,
dotati di reti Wi-Fi.
L'obiettivo è di diffondere sempre più il Wi-Fi come mezzo per accedere ad
internet ottimizzando tecnicamente l'uso delle applicazioni più diffuse anche
su questo canale e favorendo anche la nascita di applicazioni specifiche.
Gli hot spot del circuito potranno essere di due categorie di servizio (o
di entrambe le categorie):
1 - Hot spot ad accesso gratuito
Saranno di proprietà normalmente di organizzazioni no profit o che hanno
interesse a dare gratuitamemte il servizio agli utenti, normalmente con qualità
di servizio "best effort", con registrazione e autenticazione con una
pagina web (start page), dati non criptati, accesso limitato.
Gli hot-spot del circuito Italia in Wi-Fi saranno in roaming fra loro, gli
utenti si registreranno una sola volta e potranno accedere negli altri hot spot
in roaming, entrare su un'altra rete aggiungendo il nome di dominio della rete
su cui è registrato (es. user@romawireless.it)
nel realm di autenticazione, la gestione del roaming avverrà per mezzo di una
tecnica di proxy radius.
Come è noto gli hot spot ad accesso internet al pubblico debbono essere gestiti
da operatori autorizzati (Wisp, obbligatorio per legge), e dovranno essere
effettuate delle operazioni di gestione come tutti gli altri servizi di
comunicazione elettronica, anche se di propietà di terzi come Aziende, No Profit,
Pubbliche Amministrazioni, i propietari di queste reti sono clienti degli
operatori, oppure reti degli operatori stessi.
La tecnica usata è la stessa di Free Italia Wi-Fi che gestisce il roaming fra
reti Wi-Fi di Pubbliche Amministrazioni di cui si promuoverà l'adesione per i
soggetti che ne abbiano i requisti.
2 - Hot spot a valore aggiunto
Sono per utilizzo professionale, ad alte prestazioni, con
autenticazione automatica, trasporto dati criptati dati sicuri, VoIP quality,
standard 802.11n ad alta velocità. Saranno ad accesso a pagamento o inclusi in
pacchetti di servizi. Seppure tecnicamente il metodo di roaming sarà lo stesso,
essendo reti con servizio a pagamento, vi sarà una gestione del traffico e del
tempo per gli utenti di ogni operatore che abbiano fatto accesso nella rete di
un altro operatore del circuito. Quindi vi sarà un sistema centrale di
accounting del tempo di connessione e dati trasferiti da compensarsi su base
economica con gestione da una organizzazione terza agli operatori.
REGOLAMENTAZIONE DELLA RETE DI NUOVA GENERAZIONE
AIIP lancia un allarme: se nei prossimi giorni l’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni (AGCOM) dovesse approvare il provvedimento posto in consultazione
pubblica con la Delibera n. 301/11/CONS che regolamenta le reti di nuova
generazione senza correggere le forti criticità che gli operatori aderenti
ad AIIP hanno più volte inutilmente segnalato tramite i canali istituzionali,
il processo di liberalizzazione del mercato dell TLC in Italia farebbe in
grosso passo indietro.
In particolare, come evidenziato dalla Commissione
Europea ad AGCOM, il Bitstream (accesso all’ingrosso alla rete attiva), che
sulle attuali reti in rame ha fortemente agevolato l’apertura alla concorrenza,
deve essere mantenuto anche per reti e servizi di nuova generazione e fornito a
condizioni economiche orientate ai costi e condizioni tecniche non
discriminatorie su tutto il territorio nazionale.
AGCOM si appresterebbe invece a deregolamentare l’offerta
Bitstream senza che sia riscontrata la reale concorrenza nella fornitura di
questi servizi.
La decisione di deregolamentare in assenza di
comprovata concorrenza anziché a valle di una analisi di mercato condotta su
dati storici e reali sarebbe in palese contrasto con
le condizioni disposte dalla Raccomandazione della Commissione Europea sulle
reti NGAN e porterebbe inevitabilmente alla ri-monopolizzazione del
mercato.
Se il testo non
verrà modificato verrà meno la concorrenza, oggi data per scontata dai
consumatori ed aziende italiane, nella fornitura delle reti di nuova
generazione, causando un passo indietro nel processo di liberalizzazione.
Inoltre la mancata applicazione delle regole EU causerebbe chiusura indebita
di operatori del settore con la perdita di migliaia di posti di lavoro,
in un momento in cui la priorità delle Istituzioni dovrebbe essere quella di
salvaguardare la concorrenza ed i posti di lavoro ed opporsi alle posizioni di
rendita.